Il pHmetro
Avete finalmente comprato un pHmetro professionale ed avete anche sborsato una bella cifra, ma non pensate che il duro lavoro sia finito, ora è venuto il tempo di gestire il vostro acquisto nel migliore dei modi.
Sappiamo quanto sia importante questa misura dall’inizio alla fine del nostro processo per la corretta realizzazione della birra, è dunque d’obbligo che questa misura sia corretta!
Avere un buon pHmetro quindi NON basta, bisogna anche saperlo tenere come si deve.
Perchè fare manutenzione al pHmetro?
Acquistare un buon pHmetro non è sufficiente, anche se è un passo decisamente importante, per poter effettuare misure corrette poichè pHmetri di scarsa qualità anche se tarati posso dare letture completamente sballate.
Dopo aver fatto un buon acquisto è importante per noi garantire la vita più lunga possibile al nostro nuovo strumento e per far questo è necessario compiere frequentemente una corretta manutenzione.
Come effettuare una misurazione corretta?
Iniziamo subito con un argomento banale, ma ancora davvero sottovalutato: come effettuare una corretta misura col nostro pHmetro. Innanzitutto anche se il nostro SUPER pHmetro è dotato di ATC (automatic temperature compensation) quello che bisogna assolutamente sapere è che per fare una misura corretta è indispensabile effettuarla alla stessa temperatura di calibrazione 20-25°C.
Ma se ho comprato un pHmetro autocompensante perchè non posso mettere la sonda dentro il mosto bollente?
- La compensazione tiene conto della variabilità nella misura della sonda rispetto alla temperatura, non delle variazioni che avvengono nel liquido misurato (la dissociazione degli ioni H+ sarà differente a 25°C rispetto che a 80°C).
- Anche se sulla sonda è stampigliato che resiste fino a 100°C più la scaldate meno vi dura!
Altra cosa molto ben importante è che il pHmetro DEVE essere correttamente tarato.
Come effettuare una corretta taratura
Non è possibile dirvi come effettuare la taratura del vostro strumento poichè ognuno è diverso, e quindi il consiglio migliore è quello di LEGGERE le ISTRUZIONI per comprendere a pieno la procedura operativa.
Le operazioni ed i trucchetti che però posso dirvi che valgono per tutti gli strumenti sono questi:
- Scegliete sempre soluzioni di taratura COLORATE , questo vi permetterà di identificare una variazione di pH della soluzione poichè il colore serve appositamente per capire se delle alterazioni microbiologiche hanno alterato il ph della vostra soluzione tamponata. Inoltre con le soluzioni colorate sbagliate meno.
- Non intingete mai la sonda del pHmetro direttamente nel barattolo originale della soluzione di pH altrimenti potreste contaminarla e sareste costretti a ricomprare l’intero nuovo barattolo
- Fatevi un barattolino piccolo con poca soluzione e sostituitela spesso
- Tra una misura ed un altra lavate con acqua potabile (NON DEIONIZZATA) l’elettrodo e asciugatelo con della CARTA IGIENICA ( che è diversa dal rotolone scottex ) oppure con un apposita salvietta da laboratorio antistatica.
La manutenzione
È necessario eseguire la pulizia dell’elettrodo nei seguenti casi:
- Lunghi tempi di stabilizzazione
- Valori di misurazione erronei
- Difficoltà di calibrazione
N.B. Molto spesso nei nostri pHmetri ci sono degli indicatori della qualità della lettura misurati in mV, che ci indicano il momento ideale per effettuare la manutenzione.
Una manutenzione accurata permette di eseguire misurazioni rapide, migliora l’accuratezza e prolunga
la vita utile dell’elettrodo.
La manutenzione periodica dell’elettrodo prevede lo stoccaggio nella soluzione di stoccaggio consigliata tra misure successive, la verifica del livello di elettrolita e l’eventuale rabbocco.
L’elettrodo produce risultati ottimali se il diaframma non si secca. La pulizia periodica dell’elettrodo dipende dalla natura dei campioni.
Una soluzione di pulizia efficace agisce in maniera selettiva sui contaminanti specifici dell’elettrodo. Grassi, lubrificanti e oli vengono rimossi con prodotti di pulizia non ionici o etanolo; le proteine, per esempio quelle presenti negli alimenti, vengono eliminate impiegando una soluzione acida di pepsina, mentre per dissolvere i depositi minerali si utilizza una soluzione acida.
La Tabella SOTTOSTANTE è di ausilio nella scelta del prodotto di pulizia corretto. Infine, sciacquare accuratamente l’elettrodo con acqua distillata e stoccarlo nella soluzione di stoccaggio
consigliata.
Rabbocco dell’elettrolita
Le sonde di pH ricaricabili sono dotate di un’apertura attraverso la quale è possibile versare l’elettrolita. Il livello di elettrolita dipende dalla specifica applicazione.
Se l’elettrolita nell’elettrodo è sufficiente (fino a circa 3 mm al di sotto dell’apertura di riempimento), la pressione idrostatica assicura un flusso sufficiente di elettrolita attraverso il diaframma. Ciò evita inoltre che la soluzione di campione penetri nell’elettrodo.
Lasciare un certo margine al di sotto dell’apertura di riempimento per evitare perdite o cristallizzazione del KCl. Aprire l’apertura di riempimento prima di ciascuna misurazione e chiuderla se l’elettrodo non è più in uso e deve essere stoccato.
Rimozione dell’elettrolita
Storage Elettrodo
Se l’elettrodo viene conservato in acqua anziché in storage KCl 3M, nel giro di poche settimane lo slope diventa molto basso, e l’elettrodo non misura più.
Per la conservazione a breve termine, la sonda può restare nel campione per massimo 2 ore, se il pH del campione non è alto. Posizionare il flacone di immersione contenente la soluzione conservante sulla sonda, quando non in uso. Fare riferimento a Figura A FIANCO.
Mantenere la sonda in posizione verticale con il sensore e la giunzione di riferimento al di sotto del livello del liquido nel flacone di immersione. Se necessario, aggiungere soluzione conservante al flacone di immersione.
Le problematiche
Cristallizzazione
Risciacquo dell’elettrodo
Contaminazione esterna
La presenza di campioni contaminati o di residui di campione sul bulbo di vetro può dar luogo a risultati errati. La Tabella SOTTOSTANTE è di ausilio nella scelta del prodotto di pulizia corretto. Per pulire il bulbo di vetro contaminato di un elettrodo in genere si procede come segue: collocare l’elettrodo in una soluzione detergente per elettrodi per un massimo di sedici ore (durante la notte).
Quindi sciacquare accuratamente con acqua distillata e collocare l’elettrodo in una soluzione tampone a pH 4,0 per altri venti minuti.
Contaminazione interna
Soluzione di tiourea KS410